Ipotiroidismo: alimenti pro e contro


La tiroide è una ghiandola collocata nella regione anteriore del collo. Produce ormoni che regolano  la crescita e lo sviluppo degli organi, il peso corporeo, il livello di colesterolo, l'efficienza mentale, la funzionalità del cuore, ecc. Come tutte le altre zone del nostro corpo, anche la tiroide può ammalarsi.
In questo post parleremo dell’ipotiroidismo.

Cos’è l’ipotiroidismo?
L'ipotiroidismo, come capiamo dal suffisso –ipo, indica che la funzionalità della tiroide è compromessa e produce una minore quantità di ormoni. Questo comporta il rallentamento di alcune funzionalità del corpo ed i risultati portano ad: aumento di peso, sonnolenza, affaticamento, pelle e capelli secchi, ridotta capacità di concentrazione.

Perché l’ipotiroidismo?
Le cause possono essere diverse. Si parte da uno scarso apporto di iodio alimentare. Questo elemento chimico è essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei, che regolano il metabolismo. Le dosi di assunzione raccomandate dai larn oscillano tra i 150 mcg e i 200 mcg. Carenze provocano il classico gozzo endemico che si manifesta con l’ingrossamento della tiroide. La carenza di iodio, appunto, stimola l'ipofisi  a secernere eccessive quantità di TSH.  Questo stimola la tiroide a produrre, invano, i precursori degli ormoni tiroidei causando un progressivo ingrossamento della ghiandola e continua stimolazione di TSH da parte dell’ipofisi. La ghiandola aumenta fino a raggiungere i 300-500 g.

Altra causa che porta all’ipotiroidismo sono le tiroiditi, infiammazioni della tiroide. Le più comuni sono di origine autoimmunitario (tiroidite di Hasminoto, tiroidite autoimmune), cioè il nostro corpo produce degli anticorpi diretti contro alcuni componenti tiroidei. Il tessuto ghiandolare della tiroide viene progressivamente distrutto.

Ultima causa è la rimozione chirurgica di parte della ghiandola tiroidea.

Che fare quando viene riscontrato l’ ipotiroidismo?
Dato che abbiamo visto che l’ipotiroidismo sfocia in una carenza di produzione ormonale, il primo trattamento consiste nell’assumere farmaci che contengono forme sintetiche degli ormoni, soprattutto il T4.

Perché l’alimentazione può aiutare?
Il dottor Todd B. Nippoldt ha affermato che alcuni alimenti, integratori e farmaci  possono rallentare la funzionalità della tiroide e possono diminuire l’assorbimento degli ormoni sintetici assunti.
Tra gli integratori e i farmaci da limitare vi sono:
-    Integratori di ferro o integratori di vitamine contenenti ferro
-    Integratori di calcio
-    Farina di semi di soia
-    Idrossido di alluminio (o allumina), un antiacido popolare
-    Sucralfato
-    Alcuni composti per la riduzione del colesterolo, come la colesterolamina ed il colestipol.

Tra gli alimenti andrebbero evitati i cibi goitrogenici, cioè quei cibi che contengono già composti in grado di ingrossare la tiroide e interferire con la sintesi degli ormoni tiroidei. Alcuni contengono tiocinati in grado di captare lo iodio della tiroide. Tra questi:
-    rape
-    cavolo
-    cavolini di Bruxelles
-    broccoli
-    cavolfiori
-    verza
-    mais
-    fagioli di lima
-    soia e miglio perlato (la soia contiene il rame, antagonista tiroideo)
-    noccioline
-    noci
-    mandorle

Tra gli alimenti da preferire:
-    pesce
-    radicchio
-    barbabietola
-    prezzemolo

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